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Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Firenze 1659) attribuito
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Milan, Italy
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Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Firenze 1659) attribuitoMaddalena Olio su tela57 x 43 cmCaratterizzata dalla mestezza tipica delle figure di Martinelli, l'opera di distingue per i toni cupi e la povertà di colore, elementi che permettono di collocare l'opera nella fase estrema della produzione del maestro toscano. Tra le tante figure a cui la tela può essere riferita, citiamo l'Allegoria della pittura del Polo Museale Fiorentino e Le due Allegorie della Collezione Sgarbi Cavallini di Ferrara. Queste tre opere sono consultabili nell’edizione riferita alla Mostra “Giovanni Martinelli da Montervarchi pittore in Firenze”, pp. 62, 63 e 68 a cura di Baldassarri, Bellesi, Canonici, Fornasari Pagliarulo e Papi.Giovanni Martinelli partì per Firenze in giovane età per studiare disegno e pittura nella bottega di Jacopo Ligozzi. A ventidue anni ricevette un importante incarico da parte del commendatore dell'Ordine di Malta Fra' Francesco dell'Antella, già committente del Caravaggio. Invischiato in problematiche legali riferite al suo maestro Ligozzi, pur essendo un pittore di talento fu inviso alla nobiltà fiorentina e isolato nell’ambiente artistico di Firenze, fu costretto a cercare committenti nei territori granducali. Intorno agli anni '20 a Roma fu constatato un suo avvicinamento ai modi dei Caravaggeschi, anche se molto probabilmente questa virata stilistica, più che al soggiorno all’Urbe, fu dovuta allo studio di alcuni esempi artistici cittadini come Cigoli, Tarchiani e Fontebuoni. Questi artisti si trovarono a Roma nei decenni precedenti e tornarono con un bagaglio stilistico che integrò la lezione del Caravaggio, soprattutto la lettura in chiave classicista che Orazio Gentileschi seppe operare nell’alveo del caravaggismo. Nella sua produzione tarda egli alternò composizioni elementari ad altre estremamente complesse, toccando soluzioni care a Cecco Bravo e Livio Mehus. Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Florence 1659) attributed Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Florence 1659) attributedMagdaleneOil on canvas57 x 43 cmCharacterized by the sadness typical of Martinelli's figures, the artwork is characterised by dark tones and poverty of color, elements that allow the artwork to be placed in the extreme phase of the Tuscan master's production. The canvas can be referred to the Allegory of painting from the Polo Museale Fiorentino and The two Allegories from the Sgarbi Cavallini Collection in Ferrara. These three artworks are available in the edition referring to the "Giovanni Martinelli da Montervarchi pittore in Firenze" exhibition, pp. 62, 63 and 68 by Baldassarri, Bellesi, Canonici, Fornasari Pagliarulo and Papi.
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Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Firenze 1659) attribuitoMaddalena Olio su tela57 x 43 cmCaratterizzata dalla mestezza tipica delle figure di Martinelli, l'opera di distingue per i toni cupi e la povertà di colore, elementi che permettono di collocare l'opera nella fase estrema della produzione del maestro toscano. Tra le tante figure a cui la tela può essere riferita, citiamo l'Allegoria della pittura del Polo Museale Fiorentino e Le due Allegorie della Collezione Sgarbi Cavallini di Ferrara. Queste tre opere sono consultabili nell’edizione riferita alla Mostra “Giovanni Martinelli da Montervarchi pittore in Firenze”, pp. 62, 63 e 68 a cura di Baldassarri, Bellesi, Canonici, Fornasari Pagliarulo e Papi.Giovanni Martinelli partì per Firenze in giovane età per studiare disegno e pittura nella bottega di Jacopo Ligozzi. A ventidue anni ricevette un importante incarico da parte del commendatore dell'Ordine di Malta Fra' Francesco dell'Antella, già committente del Caravaggio. Invischiato in problematiche legali riferite al suo maestro Ligozzi, pur essendo un pittore di talento fu inviso alla nobiltà fiorentina e isolato nell’ambiente artistico di Firenze, fu costretto a cercare committenti nei territori granducali. Intorno agli anni '20 a Roma fu constatato un suo avvicinamento ai modi dei Caravaggeschi, anche se molto probabilmente questa virata stilistica, più che al soggiorno all’Urbe, fu dovuta allo studio di alcuni esempi artistici cittadini come Cigoli, Tarchiani e Fontebuoni. Questi artisti si trovarono a Roma nei decenni precedenti e tornarono con un bagaglio stilistico che integrò la lezione del Caravaggio, soprattutto la lettura in chiave classicista che Orazio Gentileschi seppe operare nell’alveo del caravaggismo. Nella sua produzione tarda egli alternò composizioni elementari ad altre estremamente complesse, toccando soluzioni care a Cecco Bravo e Livio Mehus. Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Florence 1659) attributed Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 - Florence 1659) attributedMagdaleneOil on canvas57 x 43 cmCharacterized by the sadness typical of Martinelli's figures, the artwork is characterised by dark tones and poverty of color, elements that allow the artwork to be placed in the extreme phase of the Tuscan master's production. The canvas can be referred to the Allegory of painting from the Polo Museale Fiorentino and The two Allegories from the Sgarbi Cavallini Collection in Ferrara. These three artworks are available in the edition referring to the "Giovanni Martinelli da Montervarchi pittore in Firenze" exhibition, pp. 62, 63 and 68 by Baldassarri, Bellesi, Canonici, Fornasari Pagliarulo and Papi.
PAINTINGS, DRAWINGS, ICONS, SILVER, FINE ART AND ORIENTAL ART
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Via Nino Bixio, 34
Milan
Italy
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