Lot

35

Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656)

In PAINTINGS, DRAWINGS, ICONS, SILVER, FINE ART A...

This auction is live! You need to be registered and approved to bid at this auction.
You have been outbid. For the best chance of winning, increase your maximum bid.
Your bid or registration is pending approval with the auctioneer. Please check your email account for more details.
Unfortunately, your registration has been declined by the auctioneer. You can contact the auctioneer on +39 286882236 for more information.
You are the current highest bidder! To be sure to win, log in for the live auction broadcast on or increase your max bid.
Leave a bid now! Your registration has been successful.
Sorry, bidding has ended on this item. We have thousands of new lots everyday, start a new search.
Bidding on this auction has not started. Please register now so you are approved to bid when auction starts.
1/3
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656) - Image 1 of 3
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656) - Image 2 of 3
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656) - Image 3 of 3
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656) - Image 1 of 3
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656) - Image 2 of 3
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656) - Image 3 of 3
Auctioneer has chosen not to publish the price of this lot
Milan, Italy
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656)Testa di santoOlio su telaProvenienza: collezione privata torinese64 x 50 cmOpera pubblicata da Achille della Ragione: http://achillecontedilavian.blogspot.com/2020/04/un-capolavoro-inedito-di-francesco.htmlRiportiamo il testo sopraccitato: La Testa di santo racchiusa in una spettacolare cornice di cui ci occuperemo in questo nostro articolo, appartenente ad una collezione torinese, fa parte della più cospicua produzione di Francesco Fracanzano: la rappresentazione di mezze figure di santi e filosofi, investigati con crudo realismo, una moda nata nella bottega del Ribera a Napoli ed affermatasi poi anche in provincia grazie ai suoi discepoli, tra i quali, con una rilettura originale, si annovera anche il sommo Luca Giordano, che più volte ritornerà sul tema nel corso della sua lunga carriera, dilatando oltre misura la sua fase riberesca, identificata erroneamente dalla critica con un periodo unicamente giovanile. Tra i più convinti seguaci del valenzano si distingue Francesco Fracanzano, il quale nel 1622, dalla natia Monopoli, si trasferisce con la famiglia nella capitale, entrando giovanissimo nell’ambiente artistico partenopeo, grazie anche al matrimonio, celebrato nel 1632, con la sorella di Salvator Rosa. Lavorando con il Ribera ne recepì la stessa predilezione per la corposità della materia pittorica e ripropose spesso i soggetti più richiesti dalla committenza: studi di teste e mezze figure di filosofi e profeti su fondo scuro. Nel quadro trasuda una massa pittorica levigata, più morbidamente plasmata e vibrante di vita. Qualche indulgenza ad un gusto manieristico più abboccato, un certo compiacimento formalistico, un senso morale più allentato e molte concessioni di indole pietistica e devozionale che potrebbero suggerire il nome di Cesare come collaboratore, qui impressionato dalla prepotente personalità del fratello. Si tratta di poderosi personaggi vestiti di rudi panni, con attributi iconografici irrilevanti che solo con l’ausilio della fantasia ne permettono a volte l’identificazione. Il De Dominici accenna all’attività del Fracanzano nella bottega del Ribera: "il maestro molto lo adoperava nelle molte richieste di sue pitture... mezze figure di santi e di filosofi". Nessuno di questi quadri, attribuibili con un buon margine di certezza alla sua mano, è firmato o datato, probabilmente perché spesso dovevano passare per autografi del maestro e ad avvalorare questa ipotesi ci soccorrono di nuovo le parole del biografo ”il Maestro molto lo adoperava nelle molte richieste di sue pitture e massimamente per quelle che dovevano essere mandate altrove, ed in paesi stranieri... egli è così simile all’opera del Ribera che bisogna sia molto pratico di lor maniera chi vuol conoscerlo... nell’esprimere la languidezza delle membra, nella decrepità dei suo vecchi.Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Naples 1656)Head of a SaintOil on canvasProvenance: Turin private collection64 x 50 cmArtwork published by Achille della Ragione: http://achillecontedilavian.blogspot.com/2020/04/un-capolavoro-inedito-di-francesco.html
Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Napoli 1656)Testa di santoOlio su telaProvenienza: collezione privata torinese64 x 50 cmOpera pubblicata da Achille della Ragione: http://achillecontedilavian.blogspot.com/2020/04/un-capolavoro-inedito-di-francesco.htmlRiportiamo il testo sopraccitato: La Testa di santo racchiusa in una spettacolare cornice di cui ci occuperemo in questo nostro articolo, appartenente ad una collezione torinese, fa parte della più cospicua produzione di Francesco Fracanzano: la rappresentazione di mezze figure di santi e filosofi, investigati con crudo realismo, una moda nata nella bottega del Ribera a Napoli ed affermatasi poi anche in provincia grazie ai suoi discepoli, tra i quali, con una rilettura originale, si annovera anche il sommo Luca Giordano, che più volte ritornerà sul tema nel corso della sua lunga carriera, dilatando oltre misura la sua fase riberesca, identificata erroneamente dalla critica con un periodo unicamente giovanile. Tra i più convinti seguaci del valenzano si distingue Francesco Fracanzano, il quale nel 1622, dalla natia Monopoli, si trasferisce con la famiglia nella capitale, entrando giovanissimo nell’ambiente artistico partenopeo, grazie anche al matrimonio, celebrato nel 1632, con la sorella di Salvator Rosa. Lavorando con il Ribera ne recepì la stessa predilezione per la corposità della materia pittorica e ripropose spesso i soggetti più richiesti dalla committenza: studi di teste e mezze figure di filosofi e profeti su fondo scuro. Nel quadro trasuda una massa pittorica levigata, più morbidamente plasmata e vibrante di vita. Qualche indulgenza ad un gusto manieristico più abboccato, un certo compiacimento formalistico, un senso morale più allentato e molte concessioni di indole pietistica e devozionale che potrebbero suggerire il nome di Cesare come collaboratore, qui impressionato dalla prepotente personalità del fratello. Si tratta di poderosi personaggi vestiti di rudi panni, con attributi iconografici irrilevanti che solo con l’ausilio della fantasia ne permettono a volte l’identificazione. Il De Dominici accenna all’attività del Fracanzano nella bottega del Ribera: "il maestro molto lo adoperava nelle molte richieste di sue pitture... mezze figure di santi e di filosofi". Nessuno di questi quadri, attribuibili con un buon margine di certezza alla sua mano, è firmato o datato, probabilmente perché spesso dovevano passare per autografi del maestro e ad avvalorare questa ipotesi ci soccorrono di nuovo le parole del biografo ”il Maestro molto lo adoperava nelle molte richieste di sue pitture e massimamente per quelle che dovevano essere mandate altrove, ed in paesi stranieri... egli è così simile all’opera del Ribera che bisogna sia molto pratico di lor maniera chi vuol conoscerlo... nell’esprimere la languidezza delle membra, nella decrepità dei suo vecchi.Francesco Fracanzano (Monopoli 1612 - Naples 1656)Head of a SaintOil on canvasProvenance: Turin private collection64 x 50 cmArtwork published by Achille della Ragione: http://achillecontedilavian.blogspot.com/2020/04/un-capolavoro-inedito-di-francesco.html

PAINTINGS, DRAWINGS, ICONS, SILVER, FINE ART AND ORIENTAL ART

Sale Date(s)
Venue Address
Sede Legale
Via Nino Bixio, 34
Milan
Italy
20129
Italy

For Lucas Aste delivery information please telephone +39 286882236.

Important Information

.

Terms & Conditions

See Full Terms And Conditions