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BIANCHI “RASPATERRA” 400
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Description
A interessarsi al cross è stato inizialmente il concessionario Bianchi di Faenza, che ha allestito nel 1955 e nel 1956 alcune Stelvio 175 (a due tempi), seguite da un piccolo numero di 175 a quattro tempi di analoga cilindrata, adeguatamente preparate. I buoni risultati ottenuti da queste moto hanno spinto la casa milanese a impegnarsi ufficialmente nella classe 250 nel 1957, utilizzando una apposita versione del Tonale, con ciclistica completamente nuova e motore abbondantemente rivisitato. In seguito la cilindrata è stata aumentata, fino ad arrivare a 230 cm3 nella versione detta “tre bottoni” che nel 1959 ha vinto il campionato nella classe 250, ripetendo il successo ottenuto dal Tonale l’anno precedente. Nel frattempo alla Bianchi era arrivato il tecnico romagnolo Lino Tonti. Uno dei suoi primi progetti ha riguardato proprio due nuove moto da cross, realizzate nelle cilindrate di 250 e 350 cm3 e azionate da due versioni di un bellissimo motore con due alberi a camme in testa, molto ravvicinati tra loro; il comando era ad alberello e coppie coniche. La lubrificazione era a carter umido e l’accensione doppia. Venivano impiegati un cambio a cinque marce e una trasmissione primaria a ingranaggi. Le nuove moto erano esuberanti nella erogazione, al punto che sono state ben presto soprannominate "Raspaterra" perché in accelerazione scavavano autentici solchi nel suolo, lanciando all’indietro terra e sassi. La versione di maggiore cilindrata è stata ben presto portata a 400 cm3. Nel 1960 la Bianchi ha nuovamente conquistato il titolo nella classe 250 ed è arrivata seconda nella classe 500. L‘anno successivo la partecipazione si è limitata a un solo pilota, Emilio Ostorero che nelle due cilindrate è arrivato rispettivamente secondo e terzo al termine del campionato. Il modello in asta , da importante collezione privata , è stato attentamente restaurato.Numeri telaio e motore disponibili a richiesta.
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A interessarsi al cross è stato inizialmente il concessionario Bianchi di Faenza, che ha allestito nel 1955 e nel 1956 alcune Stelvio 175 (a due tempi), seguite da un piccolo numero di 175 a quattro tempi di analoga cilindrata, adeguatamente preparate. I buoni risultati ottenuti da queste moto hanno spinto la casa milanese a impegnarsi ufficialmente nella classe 250 nel 1957, utilizzando una apposita versione del Tonale, con ciclistica completamente nuova e motore abbondantemente rivisitato. In seguito la cilindrata è stata aumentata, fino ad arrivare a 230 cm3 nella versione detta “tre bottoni” che nel 1959 ha vinto il campionato nella classe 250, ripetendo il successo ottenuto dal Tonale l’anno precedente. Nel frattempo alla Bianchi era arrivato il tecnico romagnolo Lino Tonti. Uno dei suoi primi progetti ha riguardato proprio due nuove moto da cross, realizzate nelle cilindrate di 250 e 350 cm3 e azionate da due versioni di un bellissimo motore con due alberi a camme in testa, molto ravvicinati tra loro; il comando era ad alberello e coppie coniche. La lubrificazione era a carter umido e l’accensione doppia. Venivano impiegati un cambio a cinque marce e una trasmissione primaria a ingranaggi. Le nuove moto erano esuberanti nella erogazione, al punto che sono state ben presto soprannominate "Raspaterra" perché in accelerazione scavavano autentici solchi nel suolo, lanciando all’indietro terra e sassi. La versione di maggiore cilindrata è stata ben presto portata a 400 cm3. Nel 1960 la Bianchi ha nuovamente conquistato il titolo nella classe 250 ed è arrivata seconda nella classe 500. L‘anno successivo la partecipazione si è limitata a un solo pilota, Emilio Ostorero che nelle due cilindrate è arrivato rispettivamente secondo e terzo al termine del campionato. Il modello in asta , da importante collezione privata , è stato attentamente restaurato.Numeri telaio e motore disponibili a richiesta.
IMPORTANTE ASTA DI UNA COLLEZIONE DI MOTO D'EPOCA
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Sede Legale
Via Nino Bixio, 34
Milan
Italy
20129
Italy
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