Lot

309

Caspar van Wittel, Vanvitelli (1653 - 1736) Veduta di Verona, l’Adige a San Giorgio in Braida

In LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II. CAPOL...

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Rome

Caspar van Wittel, Vanvitelli (1653 - 1736) <br>Veduta di Verona, l’Adige a San Giorgio in Braida, 1710-1720 ca. <br>Olio su rame <br>37,6 x 41,5 cm <br>Firma: «CASPAR VAN WITTEL» su un masso in basso a sinistra <br>Elementi distintivi: al verso, al centro, capovolto in inchiostro rosso «8174»; in alto a destra, in gesso bianco «OMP» e al centro "4"; scritta in corsivo di difficile interpretazione seguita da un «8» <br>Provenienza: Sestieri, Roma; Collezione privata, Roma; mercato antiquario, Londra; Sotheby’s, London, 07.12.2005, l. 57 (€ 756.389); collezione privata, Londra <br>Bibliografia: G. Briganti, "Gaspar van Wittel e l’origine della veduta settecentesca", Roma, 1966, p. 243, cat. 185 ill. (con supporto e dimensioni erronee); G. Briganti, "Gaspar van Wittel", a cura di L. Laureati e L. Trezzani, Milano, 1996, p. 251 cat. 323, ill. (con supporto e dimensioni erronee); G. Marini, in G. Marini a cura di, "Bernardo Bellotto un ritorno a Verona. L’immagine della città nel Settecento", catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio), Venezia, 2002, pp. 18-20 (con supporto erroneo), ill. p. 19; L. Laureati, in L. Laureati e L. Trezzani, a cura di, "Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo", catalogo della mostra (Roma, Chiostro del Bramante), Roma, 2003, p. 196. <br>Vincoli: l'opera è in importazione temporanea in Italia.Stato di conservazione. Supporto: 90% (lievi deformazioni e alterazioni agli angoli, in particolare nella parte destra) <br>Stato di conservazione. Superficie: 90% (sporadici ritocchi a seguito di cadute e consunzione di colore, specialmente nel cielo e ai margini) <br>Come ricorda Laura Laureati in un magistrale studio del 2005 su quest'opera, «Cinque, compresa questa, sono le vedute di Verona di Gaspar van Wittel (due su tela, due su rame e una su tavola), tutte diverse tra loro e tutte derivate da un unico disegno preparatorio del pittore conservato alla Biblioteca Nazionale di Roma (Briganti 1996, pp. 251-252 nn. 322-325 e pp. 407- 408 e 410 n. D344; "Bernardo Bellotto" 2002, pp. 40-43 nn.1-2; "Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo", catalogo delle opere a cura di L. Laureati e L. Trezzani, Roma 2002, pp. 196-197 n. 63 scheda di Laura Laureati). Stranamente sono tutte e cinque datate, o databili, tra il primo e il secondo decennio del Settecento come se Gaspar van Wittel che pure in terra veneta doveva aver soggiornato fin dal 1694-95, in occasione del viaggio a Venezia, avesse atteso almeno un decennio per sviluppare quel disegno che probabilmente aveva già eseguito fin da allora. Il disegno preparatorio quadrettato, conservato, come tutto quell’importante nucleo di studi vanvitelliani, alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele di Roma, risale, quasi certamente, all’ultimo decennio del Seicento. Rispetto ai dipinti presenta una visione più ristretta del luogo raffigurato. Sul lato sinistro è tagliato all’altezza della cupola di San Giorgio in Braida e inoltre la veduta dell’Adige si interrompe sul davanti, laddove è ancorato il mulino galleggiante. Lo studio omette cioè tutto il primo piano a sinistra, la strada che parte dalle mura scaligere, prosegue fino alla casa affiancata dal bel portale d’ingresso che apre su un giardino alberato e si conclude con il muro di cinta della stessa proprietà. Possiamo quindi supporre che dal fondo fino al mulino la veduta, già tracciata dal pittore nel disegno preparatorio, sia reale e che il primo piano con il viale fiancheggiato dal muraglione sia invece frutto dell’invenzione vanvitelliana e della volontà di costruire una composizione pittoricamente equilibrata, un espediente questo frequente nell’opera del maestro olandese. Di diversa opinione è Flavia Pesci che, nella scheda di catalogo della recente mostra delle vedute veronesi di Bellotto ed altri artisti, a proposito della "Veduta di Verona" di Gaspar van Wittel conservata nella Galleria Palatina di Firenze, scrive che l’esistenza della casa a portale bugnato è confermata, in linea generale, da un gruppo di edifici documentati in stampe topografiche della città (in Bernardo Bellotto.. 2002, p.42).» <br>Questa «Veduta di Verona di Gaspar van Wittel» - sottolinea la studiosa - è «documento fondamentale per un’ideale ricostruzione dell’aspetto originario della cinta delle mura, costruite da Cangrande della Scala, e precisamente per quel tratto che va dal bastione delle Boccare al bastione di San Giorgio, tratto demolito dagli austriaci alla fine dell’Ottocento. La Veduta è presa da un punto poco più a monte dell’attuale ponte Garibaldi, sulla riva sinistra dell’Adige, guardando verso oriente. Si notano, sulla sinistra, l’ultimo tratto delle mura scaligere e le due torri della porta San Giorgio che è nascosta dietro gli alberi che ombreggiavano lo spazio fuori dalle mura della città. Dietro i bastioni compare la parte superiore della facciata di San Giorgio in Braida con la cupola del Sammicheli e l’imponente annesso monastero quattrocentesco che si affaccia lungo il fiume, presente nella veduta vanvitelliana e demolito, a più riprese, nel 1816 e nel 1837. Al di là della cinta muraria si intravede, posto trasversalmente rispetto alla facciata di San Giorgio, il corpo e il campanile della perduta chiesetta del Cristo, ampliata nel Seicento con un oratorio per ospitare la Confraternita della Disciplina e distrutta nel 1832-33. Al centro, dopo il bastione delle Boccare, si vede il proseguimento delle mura che s’inerpicano su per il colle e limitano quella parte della città, sulla riva sinistra del fiume. Sul colle, a destra, compaiono le torri e le mura del castello visconteo demolito dai francesi nel 1801 e, all’estrema destra, sulla riva opposta, il corpo laterale della fabbrica del Duomo. Il mulino galleggiante sull’Adige, al centro del dipinto è preso dal vero, come mostra anche il disegno preparatorio, e appartiene a quel gruppo di mulini che caratterizzavano il paesaggio fluviale veronese fino all’inizio del Novecento. Puntuale, come scrive Flava Pesci, è... la descrizione della sequenza del tratto di case in destra d’Adige e del punto di approdo per il battello all’altezza del duomo...utilizzato almeno fino all’Ottocento inoltrato, ricordato oggi dal toponimo di riva Battello presso il ponte Garibaldi (in Bernardo Bellotto.. 2002, p. 42).» <br>«Gaspar van Wittel dipinge Verona come se ritraesse Roma, la sua Roma e un tratto del Tevere. L’Adige popolato da barche e mulini, abitato da gentiluomini e popolani seduti su rocchi di colonna e frammenti lapidei di antichi edifici, potrebbe facilmente confondersi con un’ansa del Tevere, all’altezza di San Giovanni dei Fiorentini o di Castel Sant’Angelo. La vita della città lungo il fiume doveva senz’altro affascinare un pittore olandese come Gaspar van Wittel che quegli aspetti li conosceva bene e proprio su quelle immagini “acquatiche” si era, probabilmente, formato guardando, tra gli altri, i dipinti di un altro olandese, Gerrit Berkheide, che di Amsterdam amava raffigurare proprio la vita lungo i canali». <br>A questo proposito, svolge una acuta osservazione Giorgio Marini, ricordando come «le versioni dipinte sono accomunate da una luce chiara mattutina che equilibra la natura e la veduta urbana ancora secondo matrici del paesaggismo "eroico" del Seicento romano. E un ricordo romano può essere anche l'inserto, arbitrario, della quinta architettonica a sinistra in primo piano, col portale in bugnato e il grande pino a ombrello, presente in tutte le redazioni. [...] la qualità pittorica risulta sempre molto elevata, come conferma anche una redazione su tela [rectius, su rame, si tratta della versione oggi in asta] firmata dall'artista dove oggi in collezione privata, dove con inusitato taglio costruttivo l'inquadratura lascia più della metà del campo a un cielo apertissimo. 

Caspar van Wittel, Vanvitelli (1653 - 1736) <br>Veduta di Verona, l’Adige a San Giorgio in Braida, 1710-1720 ca. <br>Olio su rame <br>37,6 x 41,5 cm <br>Firma: «CASPAR VAN WITTEL» su un masso in basso a sinistra <br>Elementi distintivi: al verso, al centro, capovolto in inchiostro rosso «8174»; in alto a destra, in gesso bianco «OMP» e al centro "4"; scritta in corsivo di difficile interpretazione seguita da un «8» <br>Provenienza: Sestieri, Roma; Collezione privata, Roma; mercato antiquario, Londra; Sotheby’s, London, 07.12.2005, l. 57 (€ 756.389); collezione privata, Londra <br>Bibliografia: G. Briganti, "Gaspar van Wittel e l’origine della veduta settecentesca", Roma, 1966, p. 243, cat. 185 ill. (con supporto e dimensioni erronee); G. Briganti, "Gaspar van Wittel", a cura di L. Laureati e L. Trezzani, Milano, 1996, p. 251 cat. 323, ill. (con supporto e dimensioni erronee); G. Marini, in G. Marini a cura di, "Bernardo Bellotto un ritorno a Verona. L’immagine della città nel Settecento", catalogo della mostra (Verona, Museo di Castelvecchio), Venezia, 2002, pp. 18-20 (con supporto erroneo), ill. p. 19; L. Laureati, in L. Laureati e L. Trezzani, a cura di, "Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo", catalogo della mostra (Roma, Chiostro del Bramante), Roma, 2003, p. 196. <br>Vincoli: l'opera è in importazione temporanea in Italia.Stato di conservazione. Supporto: 90% (lievi deformazioni e alterazioni agli angoli, in particolare nella parte destra) <br>Stato di conservazione. Superficie: 90% (sporadici ritocchi a seguito di cadute e consunzione di colore, specialmente nel cielo e ai margini) <br>Come ricorda Laura Laureati in un magistrale studio del 2005 su quest'opera, «Cinque, compresa questa, sono le vedute di Verona di Gaspar van Wittel (due su tela, due su rame e una su tavola), tutte diverse tra loro e tutte derivate da un unico disegno preparatorio del pittore conservato alla Biblioteca Nazionale di Roma (Briganti 1996, pp. 251-252 nn. 322-325 e pp. 407- 408 e 410 n. D344; "Bernardo Bellotto" 2002, pp. 40-43 nn.1-2; "Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo", catalogo delle opere a cura di L. Laureati e L. Trezzani, Roma 2002, pp. 196-197 n. 63 scheda di Laura Laureati). Stranamente sono tutte e cinque datate, o databili, tra il primo e il secondo decennio del Settecento come se Gaspar van Wittel che pure in terra veneta doveva aver soggiornato fin dal 1694-95, in occasione del viaggio a Venezia, avesse atteso almeno un decennio per sviluppare quel disegno che probabilmente aveva già eseguito fin da allora. Il disegno preparatorio quadrettato, conservato, come tutto quell’importante nucleo di studi vanvitelliani, alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele di Roma, risale, quasi certamente, all’ultimo decennio del Seicento. Rispetto ai dipinti presenta una visione più ristretta del luogo raffigurato. Sul lato sinistro è tagliato all’altezza della cupola di San Giorgio in Braida e inoltre la veduta dell’Adige si interrompe sul davanti, laddove è ancorato il mulino galleggiante. Lo studio omette cioè tutto il primo piano a sinistra, la strada che parte dalle mura scaligere, prosegue fino alla casa affiancata dal bel portale d’ingresso che apre su un giardino alberato e si conclude con il muro di cinta della stessa proprietà. Possiamo quindi supporre che dal fondo fino al mulino la veduta, già tracciata dal pittore nel disegno preparatorio, sia reale e che il primo piano con il viale fiancheggiato dal muraglione sia invece frutto dell’invenzione vanvitelliana e della volontà di costruire una composizione pittoricamente equilibrata, un espediente questo frequente nell’opera del maestro olandese. Di diversa opinione è Flavia Pesci che, nella scheda di catalogo della recente mostra delle vedute veronesi di Bellotto ed altri artisti, a proposito della "Veduta di Verona" di Gaspar van Wittel conservata nella Galleria Palatina di Firenze, scrive che l’esistenza della casa a portale bugnato è confermata, in linea generale, da un gruppo di edifici documentati in stampe topografiche della città (in Bernardo Bellotto.. 2002, p.42).» <br>Questa «Veduta di Verona di Gaspar van Wittel» - sottolinea la studiosa - è «documento fondamentale per un’ideale ricostruzione dell’aspetto originario della cinta delle mura, costruite da Cangrande della Scala, e precisamente per quel tratto che va dal bastione delle Boccare al bastione di San Giorgio, tratto demolito dagli austriaci alla fine dell’Ottocento. La Veduta è presa da un punto poco più a monte dell’attuale ponte Garibaldi, sulla riva sinistra dell’Adige, guardando verso oriente. Si notano, sulla sinistra, l’ultimo tratto delle mura scaligere e le due torri della porta San Giorgio che è nascosta dietro gli alberi che ombreggiavano lo spazio fuori dalle mura della città. Dietro i bastioni compare la parte superiore della facciata di San Giorgio in Braida con la cupola del Sammicheli e l’imponente annesso monastero quattrocentesco che si affaccia lungo il fiume, presente nella veduta vanvitelliana e demolito, a più riprese, nel 1816 e nel 1837. Al di là della cinta muraria si intravede, posto trasversalmente rispetto alla facciata di San Giorgio, il corpo e il campanile della perduta chiesetta del Cristo, ampliata nel Seicento con un oratorio per ospitare la Confraternita della Disciplina e distrutta nel 1832-33. Al centro, dopo il bastione delle Boccare, si vede il proseguimento delle mura che s’inerpicano su per il colle e limitano quella parte della città, sulla riva sinistra del fiume. Sul colle, a destra, compaiono le torri e le mura del castello visconteo demolito dai francesi nel 1801 e, all’estrema destra, sulla riva opposta, il corpo laterale della fabbrica del Duomo. Il mulino galleggiante sull’Adige, al centro del dipinto è preso dal vero, come mostra anche il disegno preparatorio, e appartiene a quel gruppo di mulini che caratterizzavano il paesaggio fluviale veronese fino all’inizio del Novecento. Puntuale, come scrive Flava Pesci, è... la descrizione della sequenza del tratto di case in destra d’Adige e del punto di approdo per il battello all’altezza del duomo...utilizzato almeno fino all’Ottocento inoltrato, ricordato oggi dal toponimo di riva Battello presso il ponte Garibaldi (in Bernardo Bellotto.. 2002, p. 42).» <br>«Gaspar van Wittel dipinge Verona come se ritraesse Roma, la sua Roma e un tratto del Tevere. L’Adige popolato da barche e mulini, abitato da gentiluomini e popolani seduti su rocchi di colonna e frammenti lapidei di antichi edifici, potrebbe facilmente confondersi con un’ansa del Tevere, all’altezza di San Giovanni dei Fiorentini o di Castel Sant’Angelo. La vita della città lungo il fiume doveva senz’altro affascinare un pittore olandese come Gaspar van Wittel che quegli aspetti li conosceva bene e proprio su quelle immagini “acquatiche” si era, probabilmente, formato guardando, tra gli altri, i dipinti di un altro olandese, Gerrit Berkheide, che di Amsterdam amava raffigurare proprio la vita lungo i canali». <br>A questo proposito, svolge una acuta osservazione Giorgio Marini, ricordando come «le versioni dipinte sono accomunate da una luce chiara mattutina che equilibra la natura e la veduta urbana ancora secondo matrici del paesaggismo "eroico" del Seicento romano. E un ricordo romano può essere anche l'inserto, arbitrario, della quinta architettonica a sinistra in primo piano, col portale in bugnato e il grande pino a ombrello, presente in tutte le redazioni. [...] la qualità pittorica risulta sempre molto elevata, come conferma anche una redazione su tela [rectius, su rame, si tratta della versione oggi in asta] firmata dall'artista dove oggi in collezione privata, dove con inusitato taglio costruttivo l'inquadratura lascia più della metà del campo a un cielo apertissimo. 

LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II. CAPOLAVORI

Sale Date(s)
Venue Address
Via Filippo Civinini, 21-37
Rome
00197
Italy

I lotti vanno ritirati presso la sede di esposizione (Roma o Vicenza). L’accesso è su appuntamento da prendere alla email matteo.smolizza@bonino.us.

La casa d'aste non fa spedizioni, ma è lieta di indicare spedizionieri professionali.

Important Information

Le commissioni sono pari per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA

I pagamenti sono solo a mezzo bonifico bancario.

Le opere sono in esposizione presso la sede di Bonino a Vicenza (Via Vecchia Ferriera 7) e presso la sede di Bonino a Roma (Via Filippo Civinini 21-37). L’accesso è su appuntamento da prendere alla email matteo.smolizza@bonino.us.

Terms & Conditions

CLAUDIA BONINO

CASA DI VENDITE

 “MERAVIGLIE. ATTO II”

PROCEDURA DI VENDITA ALL’ASTA

(varie proprietà, tra cui Veneto Banca SpA

in liquidazione coatta amministrativa

D.M. n. 186 del 25/06/2017)

 

REGOLE DELLA VENDITA

 

***

 

Premesse

 

  1. La vendita si compone di 378 lotti (d’ora in poi, i “Lotti”), parte di proprietà di Veneto Banca SpA (d’ora in poi “Veneto Banca”, istituto di credito in liquidazione coatta amministrativa, con sede in Via Feltrina Sud 250, 31044, Montebelluna, Italia), parte di proprietà diverse.
  2. Ai fini del miglior realizzo, la vendita avviene in più tornate d’asta, lotto per lotto, secondo gli standard del settore merceologico di riferimento, nel rispetto dei criteri di trasparenza, pubblicità e competitività e attraverso strumenti atti a promuovere una capillare visibilità nel mercato dell’arte e nel collezionismo internazionale.
  3. La gestione della vendita è affidata, quale commissionario, a Claudia Bonino, Casa di Vendite esercente l’attività di agenzia di pubblici incanti per conto terzi giusta licenza rilasciata dal Ministero dell’Interno – Questura di Roma (d’ora in poi “Casa di Vendite”).

 

Pubblicazione della documentazione

 

I Lotti

I Lotti sono presentati in apposito catalogo d’asta, parte integrante e sostanziale del presente documento. Il catalogo, distinto in due sezioni, riporta l’indice dei lotti nonché la stima e la descrizione di ogni lotto, evidenziando altresì, ogni qual volta pertinente, la provenienza da Veneto Banca SpA in LCA. Il catalogo è disponibile gratuitamente in definizione standard web ai siti www.bonino.us e www.goforarts.com. Può essere ordinato in formato cartaceo.

 

Gli Aggiornamenti

Ai siti www.bonino.us e www.goforarts.com, nell’area dedicata all’asta, è presente una apposita sezione Aggiornamenti - parte integrante e sostanziale delle presenti Regole della Vendita - in cui saranno indicati, esemplificando:

-         le piattaforme internazionali per il collezionismo selezionate per dare maggiore visibilità alla vendita, con particolare riguardo ai Lotti provenienti da Veneto Banca Spa in LCA;

-         aggiornamenti rilevanti sui Lotti;

-         qualsiasi Integrazione, modifica o aggiornamento delle presenti Regole della vendita.

 

Le offerte

Ogni offerta valida è immediatamente resa visibile sui siti www.bonino.us e www.goforarts.com, con la pubblicazione dell’importo nel catalogo digitale e nella scheda del relativo lotto.

 

Procedura di Vendita

 

Come ci si registra per l’asta

  1. Può proporre offerta qualunque persona maggiorenne, debitamente registrata presso la Casa di Vendite (d’ora in poi “Offerente”).
  2. Per registrarsi, l’Offerente dovrà compilare la modulistica relativa ai dati anagrafici ed alla privacy, nonché – se intende offrire per oltre € 10.000 nel corso dell’anno – la modulistica antiriciclaggio. Dovrà inoltre comunicare alla Casa di Vendite:

a)    se cittadino italiano privato, copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) e del codice fiscale;

b)       se professionista/azienda italiani, visura camerale aggiornata, codice identificativo per la fatturazione elettronica e copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) del professionista / dell’amministratore dell’azienda;

c)    se cittadino straniero privato, copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / ID), rilasciato da autorità straniera riconosciuta dalle Autorità italiane;

b) se professionista/azienda stranieri, copia del certificato di registrazione del professionista / dell’azienda presso archivio pubblico competente e copia fotostatica di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) del professionista / dell’amministratore dell’azienda, rilasciati da autorità straniera riconosciuta dalle Autorità italiane.

3.  La Casa di Vendite è libera di richiedere all’Offerente idonea credenziale bancaria, ivi compresa specifica lettera di referenza da parte di primario istituto di credito italiano ovvero straniero con rappresentanza legale in Italia.

4. La Casa di Vendite non darà seguito ad alcuna Offerta proveniente da persona che non abbia fornito la documentazione richiesta.

5. Non sono ammesse, in nessun caso, Offerte con riserva di nomina del contraente.

6. L’Offerente deve registrarsi entro le ore 12.00 del giorno lavorativo precedente la seduta di aggiudicazione.

 

Come si offre

  1. La proposizione dell’Offerta implica la accettazione integrale delle presenti Regole e dei documenti che le integrano (in particolare, i cataloghi e le informazioni denominate “Aggiornamenti”, consultabili sui siti www.bonino.us e www.goforarts.com).
  2. L'Offerta costituisce, in caso di aggiudicazione, impegno inderogabile all'acquisto del Lotto e al saldo dell'importo corrispondente - da effettuarsi esclusivamente alla Casa di Vendite - entro 35 giorni naturali dalla seduta di aggiudicazione, tramite bonifico bancario.
  3. Tutte le fasi di vendita si tengono con mezzi telematici. I partecipanti alla seduta di aggiudicazione possono richiedere il supporto telefonico.
  4. La proposizione dell’Offerta avviene:

- prima della seduta d’asta, tramite apposito link pubblicato nei siti www.bonino.us e www.goforarts.com (d’ora in poi, “Link Offri”), i cui contenuti sono tracciati univocamente e convogliati nel registro informatico delle offerte;

- durante la seduta d’asta, i) tramite il Link Offri, ovvero ii) tramite i link delle piattaforme di appoggio selezionate dalla Casa di Vendite ovvero iii) tramite offerta telefonica registrata dal personale della casa d’aste. Le offerte effettuate nelle predette modalità ii) e iii) vengono tracciate univocamente e convogliate dal personale della Casa di Vendite nel registro informatico delle offerte in nome e per conto dell’Offerente.

  1. L’Offerente è unico responsabile del compiuto recapito dell’Offerta.

 

I limiti di garanzia

  1. I beni costituenti i Lotti vengono venduti come visti e piaciuti, nello stato di fatto (incluso lo stato manutentivo e conservativo) e di diritto esistente.
  2. La vendita è eseguita a corpo e non a misura. Eventuali differenze di misura non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo.
  3. La vendita non è soggetta alle norme concernenti la garanzia per vizi o mancanza di qualità, né potrà essere revocata per alcun motivo. Conseguentemente, l’esistenza di eventuali vizi, mancanza di qualità o elementi o difformità - ivi compresi, ad esempio, la non corretta o falsa attribuzione all’autore o al periodo, la non autenticità o la contraffazione delle opere d’arte e di antiquariato - per qualsiasi motivo non considerati anche se occulti e comunque non evidenziati nella documentazione messa a disposizione - non potrà dare luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo.
  4. È data garanzia esclusivamente in ordine all'esistenza dei Lotti, quali riprodotti nei predetti cataloghi, esclusa peraltro ogni garanzia circa la completezza e i relativi valori. Si sottolinea, infatti, che i lotti sono in parte conservati in locali non vigilati dalla casa d’asta e possono aver subito manomissioni rispetto a come appaiono riprodotti in catalogo.
  5. L’Offerente è tenuto a provvedere ad autonoma valutazione dei Lotti di interesse, anche previa verifica dal vero e facendosi supportare da propri esperti.
  6. I Lotti sono conservati presso la sede di Vicenza della Casa di Vendite, sita in Via Vecchia Ferriera 70, Vicenza e possono essere visionati in orario lavorativo, previo appuntamento da prendersi con preavviso di almeno tre giorni al numero +39 346 1299980 e alla email matteo.smolizza@bonino.us.

 

L’Asta

  1. La pubblicazione del presente regolamento sui siti www.bonino.us e www.goforarts.com  apre la procedura di vendita: da questo momento è possibile offrire.
  2. La prima offerta deve essere almeno pari alla base d’asta. In questa fase la base d’asta è pari al 200% della stima minima.
  3. L’incremento minimo è pari al 5% dell'Offerta al momento vincente.
  4. La seduta di aggiudicazione dei lotti componenti la prima sezione del catalogo si tiene il 30 gennaio 2024, a partire dalle ore 18; il giorno successivo, con apertura in pari orario, si tiene la seduta di aggiudicazione della seconda sezione del catalogo. Le operazioni di aggiudicazione si svolgono presso la sede della Casa di Vendite sita in Roma, Via Filippo Civinini 21-37, ove è collocato il CED: il battitore propone i Lotti nella sequenza di catalogo, ognuno a partire dalla base d’asta, ovvero dalla più alta Offerta ricevuta. In assenza di Offerte il Lotto è dichiarato invenduto; in presenza di una sola Offerta il Lotto è aggiudicato alla stessa; in presenza di rilanci, da eseguirsi in immediata successione, il Battitore aggiudica il Lotto all’Offerta più alta.  Problemi tecnici nell’offrire debbono essere immediatamente comunicati telefonando al numero +39 06 8075228: il Battitore potrà, a suo insindacabile giudizio, riaprire l'aggiudicazione.
  5. Potrà essere tenuta una parallela seduta d’asta presso la sede della partner Bonino Atlantic ltd (Avon House, Kensington Village, London W14 8TS, United Kingdom).
  6. Nel caso in cui la Casa di Vendite dichiari decaduta una Offerta già dichiarata vincente, il Lotto viene in automatico attribuito all’Offerta immediatamente successiva, con comunicazione al Cliente acquirente entro 60 giorni dalla seduta di aggiudicazione.
  7. I lotti invenduti potranno essere proposti in successive sedute d’asta, da tenersi orientativamente con cadenza quindicinale, a stima ribassata progressivamente al 150%, al 100%, al 75% al 50% al 33% della stima minima. La seduta finale d’asta potrà presentare i residui lotti con base d’asta ad offerta libera. Di ogni seduta successiva alla prima sarà indicata la data nel documento “Aggiornamenti”.
  8. Per quanto concerne il patrimonio di Veneto Banca, la vendita si conforma alla Legge Fallimentare italiana. In tal caso, la aggiudicazione diviene effettiva 20 giorni dopo la seduta di aggiudicazione: questo lasso di tempo serve per la verifica di quanto previsto agli articoli 107, comma 4 e 108, comma 1, della Legge Fallimentare. In particolare, ai sensi dell’art. 107, comma 4, la Casa di Vendite, per mandato  dei Commissari liquidatori di Veneto Banca, può, a suo insindacabile giudizio, riaprire la gara, qualora riceva una Offerta migliorativa, maggiore almeno del 10% rispetto all’offerta già dichiarata vincente nella seduta di aggiudicazione. In tal caso sarà cura della Casa di Vendite invitare con email certificata tutti coloro che in corso d’asta hanno offerto sul Lotto posto nuovamente a gara, indicando giorno e ora in cui sarà definitivamente aggiudicato. In questa fase, l’incremento minimo è pari al 10% dell'Offerta al momento vincente. Ai sensi dell’art. 108, comma 1, la vendita del Lotto potrebbe comunque essere sospesa d’autorità.

 

Pagamenti,Commissioni,ritiro delle opere e conseguenze dell’inadempienza.

  1. L’acquirente è obbligato al saldo della somma dovuta, pari al prezzo di aggiudicazione più la commissione di intermediazione a carico dell’Acquirente.
  2. Conformemente al tariffario in vigore presso la Casa di Vendite, depositato in copia conforme presso la Questura di Roma alla vendita sono applicate, a carico dell’acquirente, le seguenti commissioni, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto: per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. Tali commissioni potranno essere incrementate in ragione della copertura dei costi straordinari relativi alla predisposizione e tenuta dell’asta (“extracosto”), con comunicazione nel documento “Aggiornamenti” e con effetto per le sole Offerte pervenute successivamente a tale comunicazione.
    1. Il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico bancario.
    2. Gli effetti contrattuali, incluso il passaggio di proprietà, si produrranno solo al buon esito del pagamento.
    3. Il mancato pagamento di un Lotto entro il 35° giorno naturale dalla seduta di aggiudicazione comporterà l’annullamento della stessa, fatto salvo l’obbligo per la parte inadempiente di far fronte al danno cagionato al venditore e alla Casa di Vendite, quantificato al minimo nel 20% dell’importo dovuto.

 

Il ritiro dei Lotti e le conseguenze del tardivo, o mancato, ritiro

  1. Il Lotto potrà essere ritirato, ad avvenuto saldo, presso la sede di esposizione o di conservazione, secondo le istruzioni    della Casa di Vendite.
  2. I lotti non ritirati entro 60 giorni dalla seduta di aggiudicazione saranno trasferiti in deposito presso adeguata struttura di stoccaggio a lungo termine, con oneri di trasporto e stoccaggio a carico del proprietario (d’ora in poi il “Proprietario”). Qualora il costo di trasporto e stoccaggio raggiunga la metà del prezzo di aggiudicazione, la Casa d’aste lo comunicherà via email al Proprietario. Se il Proprietario non provvederà al saldo dei predetti costi e al ritiro del Lotto entro 7 giorni, la Casa di Vendite sarà libera di rimettere in asta il Lotto ad offerta libera, pubblicandolo sul sito www.goforarts.com per 7 giorni: il Lotto sarà aggiudicato alla migliore offerta pervenuta ed il prezzo di aggiudicazione sarà  trattenuto dalla Casa di Vendite nella misura corrispondente ai predetti costi; l’eventuale residuo economico sarà messo a disposizione del Proprietario; in caso di incasso inferiore ai citati costi o di assenza di offerte per il Lotto la proprietà del lotto sarà trasferita alla Casa di Vendite, a saldo di quanto dovuto dal Proprietario.

 

Le comunicazioni alla Casa di Vendite

 

È possibile contattare la Casa di Vendite ai seguenti recapiti:

 

Dott.ssa Adela Mara

Referente per la clientela italiana

M +39 349 3881633

Email: adela.mara@bonino.us

 

Dott. Matteo Smolizza

Referente per gli altri paesi

T. +39.06.8075228

M. +39.346.1299980

M. +44 7931 605834

Email: matteo.smolizza@bonino.us

 

 

Indirizzo postale:

Claudia Bonino. Casa di Vendite

Sede di Roma

Via Filippo Civinini 21-37

00197 Roma

www.bonino.us

 

Informativa ex GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione Dati, Decreto legislativo. 101/2018

 

1. Il trattamento dei dati inviati dagli Offerenti si svolgerà in conformità alle disposizioni del GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione Dati, Decreto Legislativo 101/2018. Ai sensi del medesimo decreto, il trattamento dei dati personali sarà improntato a liceità e correttezza nella piena tutela dei diritti degli Offerenti e della loro riservatezza; il trattamento dei dati ha la finalità di consentire l’identificazione dei soggetti interessati a partecipare alla procedura di vendita, nonché il corretto svolgimento della medesima. I dati potranno essere trattati e conservati nell’Unione Europea e nel Regno Unito, incluse le rispettive colonie, nel rispetto delle normative vigenti.

2. Il consenso al trattamento, al trasferimento e alla conservazione dei dati nell’Unione Europea e nel Regno Unito, incluse le relative colonie, è dato con la accettazione del presente regolamento.

3. Il Titolare e il Responsabile del trattamento dei dati personali è indicato nel Dott. Matteo Smolizza, presso Claudia Bonino Casa di Vendite, con sede in Roma, Via Filippo Civinini 21-37 nei cui confronti il soggetto interessato potrà far valere i diritti di cui ai capi I e II del GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione Dati, Decreto legislativo 101/2018.

 

Clausole finali

  1. Il presente documento non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.
  2. Esso non comporta per Veneto Banca e per i suoi Organi, nonché per gli altri proprietari, alcun obbligo nei confronti di eventuali offerenti sino al momento della comunicazione della aggiudicazione definitiva e per questi ultimi alcun diritto a qualsivoglia rimborso, indennizzo o prestazione. Altresì non comporta alcun obbligo   nei   confronti   degli   Aggiudicatari   sino   all’avvenuto   saldo    degli importi dovuti e per gli inadempienti alcun diritto a qualsivoglia rimborso, indennizzo o prestazione.
  3. La Casa di Vendite informerà degli esiti della procedura d’asta e delle eventuali aggiudicazioni Veneto Banca.
  4. La Casa di Vendite conserverà tutte le offerte pervenute, vincenti e non, per due anni dalla aggiudicazione.
  5. Durante qualsiasi fase della vendita, la Casa di Vendite è libera: i) di accorpare o scindere i Lotti sui quali non sia stata ancora pervenuta alcuna Offerta, nonché di variarne la valutazione ovvero la descrizione pubblicando sul sito, in apposito link, tali variazioni; ii) di variare qualsiasi delle date nel presente documento per esigenze organizzative e/o di obiettivo.
  6. La vendita si tiene in Italia, a Roma. I partecipanti all’asta riconoscono espressamente che la vendita è soggetta esclusivamente alla legge italiana e che, in caso di controversie, è competente esclusivamente il foro di Roma.
  7. Qualora una o più clausole del presente Disciplinare siano dichiarate o da considerarsi invalide e/o inefficaci, le altre clausole rimarranno valide ed efficaci e la clausola invalida o inefficace sarà sostituita, ove possibile, dalla corrispondente disposizione di legge.

 

AGGIORNAMENTI

 

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22.01.2024. Apertura della procedura di vendita.

 

29.01.2024. Si evidenzia che il lotto 280 - Antonio Vivarini (1418 – 1484) , o Bartolomeo Vivarini (1432 circa-1499) o bottega Vivarini, Madonna con Bambino, 1460-1470 ca.- è opera tutela come di rilevante interesse culturale, con provvedimento in fase di definizione, ai sensi della normativa vigente.

 

29.01.2024. Il lotto 98 - Eliano Fantuzzi (1909 – 1987), Marina di notte – è stato ritirato dall’asta per verifiche sull’autenticità.

 

01.02.2024. Il lotto 372 - Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1518-1594), seguace di, Testa di vecchio – è olio su carta applicata su tela.

 

12.02.2024. Si precisa che i lotti di proprietà di Veneto Banca SpA in LCA inclusi in questa asta sono 285 (su un totale di 378), e precisamente i seguenti: 1, 2, 3, 4, 6, 8, 9, 10, 12, 13, 14, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 25, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 50, 52, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 62, 63, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 71, 72, 74, 75, 76, 77, 78, 80, 81, 82, 83, 84, 86, 87, 88, 90, 92, 93, 94, 95, 96, 99, 100, 101, 102, 103, 105, 106, 107, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 161, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 281, 287, 301, 302, 305, 311, 312, 318, 320, 326, 329, 331, 335, 336, 342, 347, 348, 350, 356, 358, 364, 365, 366, 368, 370, 373, 375.

La appartenenza a Veneto Banca SpA in LCA è peraltro precisata in calce alla scheda di ogni singolo lotto.

 

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