Lot

48

Bartolomeo Mancini (Firenze ? 1630 ca. - Roma 1715), Madonna del dito - olio su rame, [...]

In Importants Old Masters Paintings (Genova)

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Genova
Bartolomeo Mancini (Firenze ? 1630 ca. - Roma 1715), Madonna del ditoolio su rame, cm 26,5x19,4 L'opera reca firma e date apposte al retro: "B. Mancini F., 1695, Fiorenza", Questo rametto rappresenta senza dubbio un bel ritrovamento nel panorama degli studi su Bartolomeo Mancini, avviati da Francesca Baldassari nelle due monografie concepite sull'opera di Carlo Dolci. Mancini, infatti, allievo del geniale artista fiorentino e suo stretto collaboratore, fu il più attento a recepire gli stimoli del maestro, più di quanto non fece Onorio Marinari che intraprese, invece, un percorso autonomo e del tutto personale. Purtroppo, ci sono rimaste poche notizie sull'attività dell'artista, che sembra essere venuto alla luce a Firenze e poi trasferitosi a Roma sul limitare della sua vicenda terrena (1704-1727). L'iscrizione apposta sul retro del rame non lascia dubbi circa l'autografia dell'opera e l'anno di esecuzione, fissato al 1695. Riconosciamo il taglio pietistico dell'icona devozionale messa a punto da Carlo Dolci nell'esemplare con la "Madonna del dito" delle Gallerie Fiorentine e più volte iterata dal Mancini, con ossequiosa fedeltà, lungo tutto il corso della sua carriera (Galleria Borghese, depositi; Gallerie fiorentine, depositi; Roma, collezione Lemme, già Sotheby's Londra, firmata e datata 1715; Parigi, ubicazione ignota, 1696. Cfr. Lemme 2008, pp. 52-56, figg. 11-12-16). Nell'ovale perfetto e immacolato del volto che sbuca dal prezioso velo di lapislazzuli, con la lunga canna del naso e la boccuccia in carne, Bartolomeo si lancia in un tentativo di emulazione sull'esempio delle bellezze virtuosistiche e porcellanate di Carlino. Bibliografia di riferimento: F. Baldassari, "Carlo Dolci. Complete Catalogue of the Paintings", Firenze 2015. F. Baldassari, "Carlo Dolci", Torino 1995. F. Lemme, "Bartolomeo Mancini. Un allievo di Carlo Dolci a Roma", Roma 2008
Bartolomeo Mancini (Firenze ? 1630 ca. - Roma 1715), Madonna del ditoolio su rame, cm 26,5x19,4 L'opera reca firma e date apposte al retro: "B. Mancini F., 1695, Fiorenza", Questo rametto rappresenta senza dubbio un bel ritrovamento nel panorama degli studi su Bartolomeo Mancini, avviati da Francesca Baldassari nelle due monografie concepite sull'opera di Carlo Dolci. Mancini, infatti, allievo del geniale artista fiorentino e suo stretto collaboratore, fu il più attento a recepire gli stimoli del maestro, più di quanto non fece Onorio Marinari che intraprese, invece, un percorso autonomo e del tutto personale. Purtroppo, ci sono rimaste poche notizie sull'attività dell'artista, che sembra essere venuto alla luce a Firenze e poi trasferitosi a Roma sul limitare della sua vicenda terrena (1704-1727). L'iscrizione apposta sul retro del rame non lascia dubbi circa l'autografia dell'opera e l'anno di esecuzione, fissato al 1695. Riconosciamo il taglio pietistico dell'icona devozionale messa a punto da Carlo Dolci nell'esemplare con la "Madonna del dito" delle Gallerie Fiorentine e più volte iterata dal Mancini, con ossequiosa fedeltà, lungo tutto il corso della sua carriera (Galleria Borghese, depositi; Gallerie fiorentine, depositi; Roma, collezione Lemme, già Sotheby's Londra, firmata e datata 1715; Parigi, ubicazione ignota, 1696. Cfr. Lemme 2008, pp. 52-56, figg. 11-12-16). Nell'ovale perfetto e immacolato del volto che sbuca dal prezioso velo di lapislazzuli, con la lunga canna del naso e la boccuccia in carne, Bartolomeo si lancia in un tentativo di emulazione sull'esempio delle bellezze virtuosistiche e porcellanate di Carlino. Bibliografia di riferimento: F. Baldassari, "Carlo Dolci. Complete Catalogue of the Paintings", Firenze 2015. F. Baldassari, "Carlo Dolci", Torino 1995. F. Lemme, "Bartolomeo Mancini. Un allievo di Carlo Dolci a Roma", Roma 2008

Importants Old Masters Paintings (Genova)

Sale Date(s)
Venue Address
Mura di S. Bartolomeo
16
Genova
16122
Italy

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