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Königreich beider Sizilien :
In 81. Auction
Foreign Orders & Decorations - Königreich beider Sizilien :
Sigillo di Gregorio Trentacapilli con nel centro lo stemma della famiglia sovrapposto a trofeo d'armi e bandiere e portante in basso le insegne di tre ordini cavallereschi di casa Borbone; attorno la legenda "Greg.o Trentacapilli Colon.o Cav.e e Commend. del R.e Ord.ne di S Ferd.o e del M.to"
misure: lungh totale cm 10,2; sigillo d cm 4
materiali: bronzo, legno
Spilla con statuetta raffigurante l'Imperatore Napoleone I alla sommità e ciondoli, in oro e corallo. Astuccio in pelle rossa e velluto.
misure: astuccio h cm 2 x la cm 3,5 x profondità cm 10; spilla lungh tot cm 8,5; statuina h cm 3
materiali: corallo, oro, smalti, pelle, velluto
GIOACCHINO MURAT
Gli ultimi tredici giorni del
'Prode dei Prodi'
di Mario Mazzucchelli
(1931)
La flottiglia che lascia la rada di Ajaccio si compone di 6 grosse barche a vela latina denominate << gondole >>. Sulla << Sant'Erasmo >>, comandata dal capitano Barbara, corsaro maltese un giorno al servizio di Napoli, s'imbarca il Re con 29 compagni. Sulla << Misericordia >>, comandata dal capo-battaglione Caurraud, 50 soldati; sulla << Concezione N. 1 >>, comandata dal capitano Ettore, pure 50 soldati e così sulla << Concezione N. 2 >>, comandata dai capitani Mattei e Giacometti. La
<< Vergine del Carmine >> porta un contingente di 48 uomini ed è comandata dai capitani Semidei e Medori. La flotta annovera pure una feluca, << La Volteggiante >>, condotta da padron Cecconi. In tutto, il Corpo di spedizione conta 298 uomini. Parecchi compagni di Murat come il generale Ottavi, il comandante Poli, Blanchard, Anglade, Donadieu, dopo essersi abboccati con il Carabelli rifiutano di prender parte all'avventura tentando di dissuadere anche il Re, ma inutilmente.
Quali i piani e le intenzioni al momento della partenza da Ajaccio? Sembra che Murat, a detta del Carabelli, voglia dapprima sbarcare a Salerno, ma poi decide di scegliere Bagnuoli. Secondo il Galvani, invece, avrebbe intenzione di sbarcare a Puozzuoli, di qui recarsi al Vomero, presso il Duca del Gallo o il Principe di Belvedere, radunare partigiani e tentare un colpo di mano sulla capitale. Altre testimonianze sostengono che egli avrebbe voluto, al contrario, sbarcare a Granatello, recarsi a Portici, mentre vi si trovava la Corte, invadere il Palazzo Reale - di cui ben conosceva le scale segrete conducenti agli appartamenti regi - e far prigioniero Ferdinando.
Alle 11 di sera la cittadella di Ajaccio saluta con un colpo a salve la partenza della spedizione. All'alba la flottiglia è dinnanzi all'Asinara e, dato il vento contrario, tutto il corpo sbarca nell'isola. Il capiatno Barbara, per ordine del Re sale su una collina per osservare se vi siano bastimenti in vista. Ecco una nave spagnola; si tenta impadronirsene, ma l'equipaggio di quel naviglio, temendo aver a che fare con pirati, vira di bordo e si dirige verso la Maddalena. La flottiglia dopo qualche ora riprende la navigazione. A Tavolara nuova fermata: tutti sbarcano; il Re passa in rivista le sue truppe e distribuisce ai suoi uomini 40 uniformi acquistate ad Ajaccio.
Il 1° Ottobre, alla una del mattino, le << gondole >> fanno vela per la Calabria. Murat manifesta l'intenzione di sbarcara a Cetraro, dove regna, si dice, il più fanatico filo-muratismo.
All'alba del 5 Ottobre ecco nella foschia il golfo di Napoli ed il Vesuvio: si è sbagliata rotta e occorre ripiegare verso sud. Il 6 la flottiglia è in vista di Paola e si prepara ad ancorare nella piccola baia di San Lucido quando, improvvisamente, un colpo di vento allontana le barche dalla costa e le disperde. Nel pomeriggio la Sant'Erasmo e la Volteggiante son sole di fronte a San Lucido. Gioacchino dà ordine di bordeggiare ed invia la feluca di Cecconi alla ricerca delle altre navi. La dispersione delle sue poche forze lo avvilisce.
Ci dice il Galvani, che ha fatto parte di questa spedizione: << Il Re è tanto assorto da non udire alcun discorso >>. Dopo qualche ora sembra risolversi a sbarcare ad Amantea. Secondo il Barbara qui vi son molti partigiani del Re. Ma ecco improvvisamente la Misericordia del capitano Caurraud. Due ufficiali, che fan parte di quel naviglio, Pernice e Multedo, raggiungono la Sant'Erasmo e prevengono il Re che il loro capo sembra sospetto: scoraggia gli uomini! Murat ha un colloquio con Caurraud ed ordina che la Misericordia sia presa a rimorchio, ma nella notte si è obbligati a tagliare il cavo ed il mattino, allorchè si giunge ad Amantea, Caurraud è sparito. Incontra in mare la Concezione N. 1 con il capitano Ettore e gli annuncia che il Re ha rinunciato alla spedizione e che si dirige su Trieste. Ettore si lascia persuadere e le due << gondole >> ripartono per la Corsica.
Murat è ormai solo, con i trenta uomini della Sant'Erasmo ed i pochissimi della Volteggiante.
Che fare? Una sola soluzione è ragionevole: raggiungere Trieste, grazie al passaporto austriaco. Infatti il Re ordina di far vela per la Calabria ulteriore ed annunzia ai suoi uomini d'essere deciso a recarsi a Trieste, Un istante dopo ordina a Galvani di gettare in mare il sacco con i proclami ai Napoletani stampati ad Ajaccio. I Corsi accolgono la decisione con gioia, poichè, scrive uno di loro, << oltre prometterci la prossima fine delle nostre sofferenze, ci rassicurava che la vita del Re era salva e che non si sarebbe più esposto al caso >>.
La piccola flotta di Murat si avvicina alla terra di Pizzo,
in una incisione dell'epoca.
Le provvigioni sono però finite: la feluca e la gondola reale non possono affrontare, al di là del faro di Messina, i soliti colpi di vento ed il mare assai mosso; sembra perciò prudente sbarcare qualcuno per acquistare provvigioni e noleggiare un bastimento. Barbara è designato a questo effetto: sbarcherà al Pizzo, il porto più vicino, dove dice d'avere molti amici. Chiede però al Re d'affidargli il passaporto austriaco. La domanda sembra ragionevole: come sarebbe sbarcato Barbara, come si sarebbe presentato alle autorità ed avrebbe noleggiata una nave, privo di documenti? Ma Murat non si fida troppo del maltese e la richiesta gli ispira gravi sospetti. Se la gondola fosse avvistata da qualche nave da guerra napoletana quale sarebbe la sorte di Murat e dei suoi compagni? In ogni caso la domanda di Barbara non è accolta e siccome questo insiste, dicendo di non poter sbarcare se non fornito di documenti in regola, si ha dal Re questa risposta:
<< - Ebbene, sbarcherò io stesso >>.
E' ben questa una delle solite avventate decisioni di Murat. I suoi uomini credono fargli quakche timida osservazione:
<< - Sire, siamo troppo pochi... Non ci resta più alcun bastimento... I giorni di V. M. son troppo preziosi... La prudenza esige di non esporsi così... >>,
Risponde Murat, secondo il Galvani:
<< - No, non è il numero che può ridarmi il mio trono... E' l'amore, è la fedelta dei miei sudditi che me lo garantiscono. Che? Incrollabile tra tante battaglie mi dovrei lasciar sorprendere da paura in questo affare? Andiamo, amici miei, questa terra m'ispira fiducia >>.
Racconterà, qualche mese dopo, il suo primo cameriere, Carlo, alla Regina Carolina:
<< Il Re, il 7 Ottobre, si alzò allo spuntar del giorno. Fu circondato immediatamente dai suoi ufficiali. Disse loro, guardando tristemente la Calabria: << Signori, sono assai sensibile alla devozione da voi testimoniatami, ma non credo sia prudente scendere a terra così in pochi. Vorrebbe dire sacrificar la vita di coraggiosi come voi. Ritornate, signori, in patria sulla piccola feluca che mi resta. Quanto a me, voglio abbandonarm
Ausländische Orden & Ehrenzeichen - Königreich beider Sizilien : Herzogtum Lucca: Militärverdienstorden vom Heiligen Georg
Ordenskreuz 1. Klasse. Gold und Emaille. Ohne Band. Die Öse mit floraler Verzierung. Auf der Vorderseite im Medaillon die Figur des Hl. Georgs als Drachentöter umgeben von der Umschtrift: "AL MERITO MILITARE". Das Medaillon der Rückseite mit der gekrönten Chiffre des Ordensstifters Herzog Carl Ludwig umgeben von einem Lorbeerkranz.
Der Militärverdienstorden vom Heiligen Georg wurde am 1. Juni 1833 gestiftet. Die Auszeichnung sollte treu ergebene und verdiente Militärs ehren. Nur der Herzog konnte bei Verfehlung die Dekoration zurückfordern. Der Orden hatte drei Klassen. Nach den erst am 7. Mai 1841 veröffentlichen Statuten war die I. Klasse Generalen sowie Stabsoffiziere und Offiziere mit eigenem Kommando vorbehalten. Die II. Klasse war für sonstige Offiziere und die III. Klasse für übrige Armeeangehörige vorgesehen.
Die 1. Klasse dieses Ordens ist von außerordentlich großer Seltenheit. Weltweit sind weniger als 5 Exemplare in Sammlungen bekannt.
Einer der seltensten Orden der altitalienischen Staaten.
Please note bidders should check if the item is permitted in their country of origin prior to bidding.
Foreign Orders & Decorations - Königreich beider Sizilien :
Sigillo di Gregorio Trentacapilli con nel centro lo stemma della famiglia sovrapposto a trofeo d'armi e bandiere e portante in basso le insegne di tre ordini cavallereschi di casa Borbone; attorno la legenda "Greg.o Trentacapilli Colon.o Cav.e e Commend. del R.e Ord.ne di S Ferd.o e del M.to"
misure: lungh totale cm 10,2; sigillo d cm 4
materiali: bronzo, legno
Spilla con statuetta raffigurante l'Imperatore Napoleone I alla sommità e ciondoli, in oro e corallo. Astuccio in pelle rossa e velluto.
misure: astuccio h cm 2 x la cm 3,5 x profondità cm 10; spilla lungh tot cm 8,5; statuina h cm 3
materiali: corallo, oro, smalti, pelle, velluto
GIOACCHINO MURAT
Gli ultimi tredici giorni del
'Prode dei Prodi'
di Mario Mazzucchelli
(1931)
La flottiglia che lascia la rada di Ajaccio si compone di 6 grosse barche a vela latina denominate << gondole >>. Sulla << Sant'Erasmo >>, comandata dal capitano Barbara, corsaro maltese un giorno al servizio di Napoli, s'imbarca il Re con 29 compagni. Sulla << Misericordia >>, comandata dal capo-battaglione Caurraud, 50 soldati; sulla << Concezione N. 1 >>, comandata dal capitano Ettore, pure 50 soldati e così sulla << Concezione N. 2 >>, comandata dai capitani Mattei e Giacometti. La
<< Vergine del Carmine >> porta un contingente di 48 uomini ed è comandata dai capitani Semidei e Medori. La flotta annovera pure una feluca, << La Volteggiante >>, condotta da padron Cecconi. In tutto, il Corpo di spedizione conta 298 uomini. Parecchi compagni di Murat come il generale Ottavi, il comandante Poli, Blanchard, Anglade, Donadieu, dopo essersi abboccati con il Carabelli rifiutano di prender parte all'avventura tentando di dissuadere anche il Re, ma inutilmente.
Quali i piani e le intenzioni al momento della partenza da Ajaccio? Sembra che Murat, a detta del Carabelli, voglia dapprima sbarcare a Salerno, ma poi decide di scegliere Bagnuoli. Secondo il Galvani, invece, avrebbe intenzione di sbarcare a Puozzuoli, di qui recarsi al Vomero, presso il Duca del Gallo o il Principe di Belvedere, radunare partigiani e tentare un colpo di mano sulla capitale. Altre testimonianze sostengono che egli avrebbe voluto, al contrario, sbarcare a Granatello, recarsi a Portici, mentre vi si trovava la Corte, invadere il Palazzo Reale - di cui ben conosceva le scale segrete conducenti agli appartamenti regi - e far prigioniero Ferdinando.
Alle 11 di sera la cittadella di Ajaccio saluta con un colpo a salve la partenza della spedizione. All'alba la flottiglia è dinnanzi all'Asinara e, dato il vento contrario, tutto il corpo sbarca nell'isola. Il capiatno Barbara, per ordine del Re sale su una collina per osservare se vi siano bastimenti in vista. Ecco una nave spagnola; si tenta impadronirsene, ma l'equipaggio di quel naviglio, temendo aver a che fare con pirati, vira di bordo e si dirige verso la Maddalena. La flottiglia dopo qualche ora riprende la navigazione. A Tavolara nuova fermata: tutti sbarcano; il Re passa in rivista le sue truppe e distribuisce ai suoi uomini 40 uniformi acquistate ad Ajaccio.
Il 1° Ottobre, alla una del mattino, le << gondole >> fanno vela per la Calabria. Murat manifesta l'intenzione di sbarcara a Cetraro, dove regna, si dice, il più fanatico filo-muratismo.
All'alba del 5 Ottobre ecco nella foschia il golfo di Napoli ed il Vesuvio: si è sbagliata rotta e occorre ripiegare verso sud. Il 6 la flottiglia è in vista di Paola e si prepara ad ancorare nella piccola baia di San Lucido quando, improvvisamente, un colpo di vento allontana le barche dalla costa e le disperde. Nel pomeriggio la Sant'Erasmo e la Volteggiante son sole di fronte a San Lucido. Gioacchino dà ordine di bordeggiare ed invia la feluca di Cecconi alla ricerca delle altre navi. La dispersione delle sue poche forze lo avvilisce.
Ci dice il Galvani, che ha fatto parte di questa spedizione: << Il Re è tanto assorto da non udire alcun discorso >>. Dopo qualche ora sembra risolversi a sbarcare ad Amantea. Secondo il Barbara qui vi son molti partigiani del Re. Ma ecco improvvisamente la Misericordia del capitano Caurraud. Due ufficiali, che fan parte di quel naviglio, Pernice e Multedo, raggiungono la Sant'Erasmo e prevengono il Re che il loro capo sembra sospetto: scoraggia gli uomini! Murat ha un colloquio con Caurraud ed ordina che la Misericordia sia presa a rimorchio, ma nella notte si è obbligati a tagliare il cavo ed il mattino, allorchè si giunge ad Amantea, Caurraud è sparito. Incontra in mare la Concezione N. 1 con il capitano Ettore e gli annuncia che il Re ha rinunciato alla spedizione e che si dirige su Trieste. Ettore si lascia persuadere e le due << gondole >> ripartono per la Corsica.
Murat è ormai solo, con i trenta uomini della Sant'Erasmo ed i pochissimi della Volteggiante.
Che fare? Una sola soluzione è ragionevole: raggiungere Trieste, grazie al passaporto austriaco. Infatti il Re ordina di far vela per la Calabria ulteriore ed annunzia ai suoi uomini d'essere deciso a recarsi a Trieste, Un istante dopo ordina a Galvani di gettare in mare il sacco con i proclami ai Napoletani stampati ad Ajaccio. I Corsi accolgono la decisione con gioia, poichè, scrive uno di loro, << oltre prometterci la prossima fine delle nostre sofferenze, ci rassicurava che la vita del Re era salva e che non si sarebbe più esposto al caso >>.
La piccola flotta di Murat si avvicina alla terra di Pizzo,
in una incisione dell'epoca.
Le provvigioni sono però finite: la feluca e la gondola reale non possono affrontare, al di là del faro di Messina, i soliti colpi di vento ed il mare assai mosso; sembra perciò prudente sbarcare qualcuno per acquistare provvigioni e noleggiare un bastimento. Barbara è designato a questo effetto: sbarcherà al Pizzo, il porto più vicino, dove dice d'avere molti amici. Chiede però al Re d'affidargli il passaporto austriaco. La domanda sembra ragionevole: come sarebbe sbarcato Barbara, come si sarebbe presentato alle autorità ed avrebbe noleggiata una nave, privo di documenti? Ma Murat non si fida troppo del maltese e la richiesta gli ispira gravi sospetti. Se la gondola fosse avvistata da qualche nave da guerra napoletana quale sarebbe la sorte di Murat e dei suoi compagni? In ogni caso la domanda di Barbara non è accolta e siccome questo insiste, dicendo di non poter sbarcare se non fornito di documenti in regola, si ha dal Re questa risposta:
<< - Ebbene, sbarcherò io stesso >>.
E' ben questa una delle solite avventate decisioni di Murat. I suoi uomini credono fargli quakche timida osservazione:
<< - Sire, siamo troppo pochi... Non ci resta più alcun bastimento... I giorni di V. M. son troppo preziosi... La prudenza esige di non esporsi così... >>,
Risponde Murat, secondo il Galvani:
<< - No, non è il numero che può ridarmi il mio trono... E' l'amore, è la fedelta dei miei sudditi che me lo garantiscono. Che? Incrollabile tra tante battaglie mi dovrei lasciar sorprendere da paura in questo affare? Andiamo, amici miei, questa terra m'ispira fiducia >>.
Racconterà, qualche mese dopo, il suo primo cameriere, Carlo, alla Regina Carolina:
<< Il Re, il 7 Ottobre, si alzò allo spuntar del giorno. Fu circondato immediatamente dai suoi ufficiali. Disse loro, guardando tristemente la Calabria: << Signori, sono assai sensibile alla devozione da voi testimoniatami, ma non credo sia prudente scendere a terra così in pochi. Vorrebbe dire sacrificar la vita di coraggiosi come voi. Ritornate, signori, in patria sulla piccola feluca che mi resta. Quanto a me, voglio abbandonarm
Ausländische Orden & Ehrenzeichen - Königreich beider Sizilien : Herzogtum Lucca: Militärverdienstorden vom Heiligen Georg
Ordenskreuz 1. Klasse. Gold und Emaille. Ohne Band. Die Öse mit floraler Verzierung. Auf der Vorderseite im Medaillon die Figur des Hl. Georgs als Drachentöter umgeben von der Umschtrift: "AL MERITO MILITARE". Das Medaillon der Rückseite mit der gekrönten Chiffre des Ordensstifters Herzog Carl Ludwig umgeben von einem Lorbeerkranz.
Der Militärverdienstorden vom Heiligen Georg wurde am 1. Juni 1833 gestiftet. Die Auszeichnung sollte treu ergebene und verdiente Militärs ehren. Nur der Herzog konnte bei Verfehlung die Dekoration zurückfordern. Der Orden hatte drei Klassen. Nach den erst am 7. Mai 1841 veröffentlichen Statuten war die I. Klasse Generalen sowie Stabsoffiziere und Offiziere mit eigenem Kommando vorbehalten. Die II. Klasse war für sonstige Offiziere und die III. Klasse für übrige Armeeangehörige vorgesehen.
Die 1. Klasse dieses Ordens ist von außerordentlich großer Seltenheit. Weltweit sind weniger als 5 Exemplare in Sammlungen bekannt.
Einer der seltensten Orden der altitalienischen Staaten.
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81. Auction
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Zu Aufgeld und Mehrwertsteuer prüfen Sie bitte das jeweilige Los.
Wir haben Differenzbesteuerung § 25a UStG. (MWSt. ist in 25% Aufgeld enthalten und darf nicht ausgewiesen werden)
For buyer’s premium and VAT please check particular lot.
Terms & Conditions
Allgemeine Versteigerungs- und Geschäftsbedingungen
1. Allgemeines
Die Firma Andreas Thies e. K. (nachstehend Versteigerer genannt), vertreten durch den
Geschäftsführer und zugelassenen Versteigerer Andreas Thies, verkauft die angebotenen
Lose im Rahmen der von ihm herausgegebenen Kataloge als Kommissionärin im eige
-
nen Namen für Rechnung der Einlieferer. Für die Versteigerung gelten die Allgemeinen
Versteigerungsbedingungen. Bei freihändigen Auktionsnachverkäufen und Freiverkäufen
in Angebotslisten sowie der Vermittlung von Kaufverträgen auf unserer Internetseite
„online - Auktionen“ gelten diese Bedingungen sinngemäß.
Mit der Abgabe von Geboten werden diese Bedingungen akzeptiert.
2. Katalog und Beschreibung – Gewährleistung
Die Originalität der Gegenstände wird garantiert.
Berechtigte Reklamationen müs
-
sen innerhalb von 4 Wochen nach Rechnungsdatum vorgebracht werden. Darüber hin
-
aus ist jedwede Haftung ausgeschlossen. Gegenstände, die als Kopien beschrieben
sind, sind von jeglicher Gewährleistung ausgenommen. Die Katalogbeschreibungen
dienen als Orientierungshilfe für die Käufer und ersetzen nicht die Besichtigung der
Gegenstände, die wir empfehlen möchten. Saalbieter, die die Gegenstände besich
-
tigt haben, kaufen grundsätzlich wie besehen. Katalogbeschreibungen und mündlich
abgegebene Erklärungen beinhalten außer der Gewährleistung für die Originalität
der Gegenstände keine Eigenschaftszusicherungen oder Garantieübernahmen.
Das
Versteigerungsgut ist gebraucht. Sämtliche Gegenstände werden in dem Zustand
verkauft, in dem sie sich zum Zeitpunkt des Zuschlages befinden. Jegliche Garantie
für Zustandsbeschreibungen, bzw. diesbezügliche Reklamationen sind ausgeschlos
-
sen.
Nach erfolgter endgültiger Abrechnung mit den Einlieferern, also 8 Wochen nach
der Auktion, sind keinerlei Reklamationen wegen offener oder versteckter Mängel oder
aus Gründen gleich welcher Art mehr möglich. Reklamationen sind nur für bezahlte
Gegenstände möglich und werden nur vom ursprünglichen Käufer der Gegenstände, nicht
von Dritterwerbern entgegengenommen. Alle anderen Ansprüche sind ausgeschlossen.
3. Ausruf
Die Versteigerung erfolgt in der Regel in der im Katalog genannten Reihenfolge. Der
Versteigerer ist jedoch berechtigt, Lose zu vereinigen, zu trennen, auszulassen, zurück
-
zuziehen oder außerhalb der Reihenfolge anzubieten. Der Versteigerer bestimmt die Höhe
des Ausrufs nach eigenem Ermessen.
4. Gebote
Nach dem Ausruf nimmt der Versteigerer die Gebote entgegen.
Die Festlegung der
jeweiligen Steigerungsrate liegt im Ermessen des Versteigerers; sie liegt in der Regel
ca. 10 % über dem zuletzt abgegebenen Gebot.
Der Versteigerer ist berechtigt, ohne Angabe von Gründen Personen von der Teilnahme an
der Versteigerung auszuschließen, bzw. die Annahme von Geboten abzulehnen.
Dem Versteigerer unbekannte Bieter sollten rechtzeitig ausreichende Sicherheiten
stellen oder Referenzen nachweisen, um die Annahme ihrer Gebote zu ermöglichen.
Nicht persönlich anwesende Kaufinteressenten können durch die Abgabe schriftlicher
Gebote an der Versteigerung teilnehmen. Solche Gebote müssen die Katalognummern und
die jeweiligen Höchstgebote enthalten. Sie werden ebenso wie die Gebote von Saalbietern
behandelt, d. h. das Höchstgebot wird nur soweit ausgenützt, wie es zur Überbietung ande
-
rer Gebote notwendig ist. Zuschläge unterhalb des angegebenen Höchstpreises sind daher
möglich. Die Ausführung der schriftlichen Aufträge durch den Versteigerer erfolgt gewis
-
senhaft und ohne Extraberechnung, jedoch ohne Gewähr.
Jeder Bieter haftet für die von ihm abgegebenen Gebote persönlich, auch wenn er geltend
macht, im Auftrag eines Dritten gehandelt zu haben und die Rechnung auf diesen ausge
-
stellt wurde.
Bei der Vermittlung von Kaufverträgen im Rahmen unserer Internet-Auktionen müssen
die Gebote nach erfolgter Registrierung auf unserer Internet Plattform eingegeben werden.
5. Zuschlag
Der Zuschlag erfolgt, wenn nach dreimaligem Aufruf des Höchstgebotes kein wei
-
teres Gebot mehr abgegeben wird. Bei Abgabe mehrerer gleich hoher Gebote ist der
Versteigerer berechtigt, den Käufer per Losentscheid zu ermitteln. Im Falle irgendwelcher
Unklarheiten oder Zweifel über den Zuschlag, insbesondere über die rechtzeitige Abgabe
von Geboten, liegt es im Ermessen des Versteigerers, den erteilten Zuschlag für endgültig
zu erklären oder das betreffende Los nochmals zum Ausruf zu bringen. Bis dahin bleiben
alle abgegebenen Gebote verbindlich. Der Auktionator hat das Recht, bis zum Erreichen
eines mit dem Einlieferer vereinbarten Limits auch Gebote für den Einlieferer abzugeben
und das Los gegebenenfalls dem Einlieferer unter Nennung der Einlieferungsnummer
zuzuschlagen; das Los bleibt dann unverkauft.
Sollte ein Zuschlag unter dem Vorbehalt der Zustimmung des Einlieferers erfolgen, insbe
-
sondere bei Nichterreichen eines vereinbarten Limitpreises, bleibt der Bieter vier Wochen
an sein Gebot gebunden.
Bei der Vermittlung von Kaufverträgen im Rahmen unserer Internetauktionen erfolgt
der Zuschlag nach Ablauf des für das jeweilige Los angegebenen Zeitpunkts in unseren
Geschäftsräumen. Der Bieter mit dem höchsten Gebot erhält den Zuschlag.
6. Rechnung
Mit dem Zuschlag wird der gesamte Kaufpreis zur sofortigen Barzahlung fällig.
Der Kaufpreis setzt sich zusammen aus dem Zuschlagspreis, dem
Aufgeld von 25 %
sowie eventuellen Nebenkosten, insbesondere für Lagerung und Versand. Dieser
Betrag beinhaltet die gesetzliche Mehrwertsteuer (Differenzbesteuerung § 25 a UStG),
die nicht gesondert ausgewiesen wird. Bei Anwendung der Regelbesteuerung wird
der Mehrwertsteuersatz von 19 % auf den Gesamtpreis (Zuschlag + 25 % Aufgeld =
Gesamtpreis + 19 % MwSt. = Endpreis) berechnet.
Ausfuhrlieferungen sind unter bestimmten Voraussetzungen von der Mehrwertsteuer
befreit. Sobald diese vorliegen und der vorgeschriebene Ausfuhrnachweis fristgerecht
erbracht ist, wird die bezahlte Mehrwertsteuer dem Käufer zurückerstattet.
Am Versteigerungstag erstellte Rechnungen unterliegen der Überprüfung und evtl.
Berichtigung.
Käufer, die ihren Zahlungsverpflichtungen gegenüber der Firma Andreas Thies e. K.
nicht fristgerecht nachkommen, machen sich schadensersatzpflichtig. Die Firma
Andreas Thies e. K. ist in diesen Fällen ermächtigt, den Zuschlag aufzu
heben und
die Ware nochmals zu versteigern oder freihändig zu verkaufen. Der ursprüngliche
Käufer hat in diesem Fall eine Gebühr in Höhe des vollen Aufgeldes in Höhe von 23
% sowie der Einliefererkommission zu entrichten.
7. Zahlung
Prinzipiell sind alle Rechnungen am Versteigerungstag, bzw. bei online-Auktionen,
am Tag des Ablaufs der jeweiligen Lose während der Öffnungszeit zur Barzahlung in
Euro fällig, Vorausrechnungen schriftlicher Auftraggeber eine Woche nach Versand.
Zahlungen in Fremdwährungen sind erst mit der endgültigen Bankabrechnung ver
-
bindlich; Minderbeträge sind nachzuleisten, Überzahlungen werden gutgeschrieben.
Bei Zahlung durch Überweisung oder erfüllungshalber durch Scheck ist diese erst nach
erfolgter endgültiger Bankgutschrift erfüllt. Der Versteigerer ist in diesem Falle berech
-
tigt, Verzugszinsen in Höhe von 2 % über dem jeweiligen Bundesbankdiskontsatz zu ver
-
langen, sofern nicht der Schuldner nachweist, dass ein Zinsschaden überhaupt nicht oder
wesentlich niedriger entstanden ist.
8. Lieferung
Die Lieferung erfolgt erst nach Bezahlung.
Wird ein Gegenstand trotzdem vor
Bezahlung des Kaufpreises ausgehändigt, so steht die Eigentumsübertragung unter der
aufschiebenden Bedingung der vollständigen Bezahlung des Kaufpreises. Der Käufer ist
bis dahin nicht zur Weiterveräußerung oder Veränderung des Versteigerungsgutes berech
-
tigt. Saalbieter sind gehalten, die erworbenen Objekte nach Bezahlung am Auktionstag
mitzunehmen.
Ein Versand durch die Fa. Thies e. K. erfolgt erst nach entsprechender
Versandanweisung durch den Käufer. Sperrige Gegenstände werden von uns generell
nicht versandt, bzw. nur nach vorheriger Absprache mit dem Käufer.
Für Gegenstände, die sieben Tage nach der Auktion nicht abgeholt wurden, wird eine
Lagergebühr von 10
€
pro Objekt und Tag berechnet.
9. Gewährleistung
Mit dem Zuschlag gehen alle Risiken, insbesondere des zufälligen Untergangs und der
zufälligen Verschlechterung, auf den Käufer über. Die versteigerten Gegenstände sind
gebraucht.
Der Versteigerer haftet als Kommissionär, abgesehen von der unter Punkt 2 genannten
Gewährleistung, für die Originalität der Gegenstände, nicht für Mängel, gleich welcher
Art. Er verpf lichtet sich, rechtzeitig vorgetragene Mängelrügen des Erwerbers innerhalb
der gesetzlichen Gewährleistungsfrist dem Einlieferer zu übermitteln, sofern es ihm aus
tatsächlichen Gründen nicht unmöglich ist, diesen noch zu erreichen.
Schaden, der aus Missverständnissen oder Übermittlungsfehlern im Verkehr zwischen
Versteigerer und Kaufinteressent entsteht, insbesondere bei telefonischen Übermittlungen,
geht zu Lasten des Kaufinteressenten. Der Versteigerer oder seine Erfüllungsgehilfen haf
-
ten nur für vorsätzlich oder grob fahrlässig verursachten Schaden.
10. Erhaltungsangaben
1 = hervorragende Erhaltung
2 = normale Erhaltung
3 = stark getragen/gebraucht
4 = mäßige Erhaltung
Orden und historische Sammlungsgegenstände sind Objekte, die zum Tragen bzw.
zum Gebrauch bestimmt waren und somit einer naturgemäßen Abnutzung unterlagen.
Besonders bei frühen Exemplaren berücksichtigt die Erhaltungseinstufung das Alter.
Mängel, Restaurierungen oder Beschädigungen, die über das übliche Maß hinausgehen,
sind im Text erwähnt. Erhaltungsangaben als Ergebnis subjektiver Betrachtung sind kein
Bestandteil der Katalogbeschreibung. Auf die Besichtigungsmöglichkeit ist deshalb aus
-
drücklich hingewiesen.
Reklamationen, die sich auf den Zustand eines ersteigerten Objektes beziehen, sind grund
-
sätzlich ausgeschlossen.
11. Nutzungsbedingungen §§ 86, 86 a StGB
Zum Schutz der Öffentlichkeit und mit Rücksicht auf unsere ausländischen Kunden sind
wir zu größtmöglicher Sorgfalt und Umsicht im Umgang mit zeitgeschichtlichen Objekten
aus der Zeit des 3. Reiches verpf lichtet.
Die Gegenstände werden daher nicht öffentlich ausgestellt. Titel und Bezeichnungen ein
-
zelner Personen oder Truppenteile wurden wie im Sprachgebrauch der Zeit üblich in die
Katalogbeschreibung übernommen. Damit ist keinerlei Wertung verbunden.
Besucher, die Gegenstände aus der Zeit des 3. Reiches vorbesichtigen möchten und der
Firma Andreas Thies e. K. nicht persönlich bekannt sind, werden gebeten, ein entspre
-
chendes Besichtigungsformular auszufüllen und darin ihr Sammelgebiet einzutragen.
Gleichzeitig werden die Kenntnisnahme der §§ 86, 86 a StGB und deren strikte Einhaltung
zugesichert.
Schriftliche Bieter, die unserem Hause nicht persönlich bekannt sind, werden bei Abgabe
von Geboten auf Gegenstände aus der Zeit des 3. Reiches gebeten, Art und Zweck ihres
Sammelgebietes anzugeben, z. B. Auf bau einer nach wissenschaftlichen Grundsätzen
aufgebauten Sammlung über Vorgänge des Zeitgeschehens, wie etwa den 2. Weltkrieg,
die Wehrmacht, etc.
Die Firma Andreas Thies e. K. nimmt Gebote nur von solchen Bietern entgegen, die sich
zu einer strikten Einhaltung der §§ 86, 86 a StGB verpf lichten.
Indem Kataloginhaber, Auktionsteilnehmer und Bieter sich nicht gegenteilig äußern, ver
-
sichern sie, dass sie den Katalog und die darin abgebildeten Gegenstände aus der Zeit des
3. Reiches nur zu Zwecken der staatsbürgerlichen Auf klärung, der Abwehr verfassungs
-
widriger Bestrebungen, der Kunst, der Wissenschaft, der Forschung oder der Lehre, der
Berichterstattung über Vorgänge des Zeitgeschehens oder der Geschichte oder zu ähnli
-
chen Zwecken erwerben (§§ 86 a, 86 StGB).
Die Firma Andreas Thies e. K. bietet diese Gegenstände und den entsprechenden
Katalog nur unter diesen Voraussetzungen an. Mit der Abgabe eines Gebotes wer
-
den diese Bedingungen, wie auch die im allgemeinen Teil des Kataloges abgedruckten
Versteigerungs- und Geschäftsbedingungen ausdrücklich akzeptiert.
12. Erfüllungsort und Gerichtsstand
Die Geschäftsräume des Versteigerers sind für beide Teile Erfüllungsort. Das am
Erfüllungsort geltende Recht ist maßgebend für alle Rechtsbeziehungen zwischen dem
Käufer und dem Versteigerer, und zwar auch dann, wenn der Rechtsstreit im Ausland
geführt wird. Das einheitliche Gesetz über den internationalen Kauf beweglicher Sachen
und das einheitliche Gesetz über den Abschluss von internationalen Kaufverträgen
über bewegliche Sachen gelten nicht. Für sämtliche gegenwärtigen und zukünftigen
Ansprüche aus der Geschäftsverbindung mit Vollkauf leuten, juristischen Personen des
öffentlichen Rechts und öffentlich-rechtlichen Sondervermögen ist Nürtingen ausschließ
-
licher Gerichtsstand. Der gleiche Gerichtsstand gilt, wenn der Käufer keinen allgemeinen
Gerichtsstand im Inland hat oder nach Vertragsschluss seinen Wohnsitz oder gewöhn
-
lichen Aufenthaltsort aus dem Inland verlegt oder sein Wohnsitz oder gewöhnlicher
Aufenthaltsort zum Zeitpunkt der Klageerhebung nicht bekannt ist.
Sollte eine oder mehrere Bestimmungen dieser Versteigerungsbedingungen unwirksam
sein, so bleiben die übrigen gleichwohl gültig.
Alle Losnummern dieses Kataloges, die mit R gekennzeichnet sind, werden mit der
Regelbesteuerung besteuert.
Die Warenausgabe erfolgt nur
gegen Barzahlung oder bankbestätigten Scheck.